Il ministro
tedesco degli Esteri e i suo omologhi dei tre stati baltici hanno avvertito che
la crisi del debito sovrano dell'area euro non si puo' risolvere con altro
debito e che c'e' il rischio di una spaccatura in due dell'Europa tra nord e
sud, sulla falsa riga di quanto successo durante il periodo della Guerra
Fredda.
"Vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino, l'Europa rischia di subire una nuova separazione in due, questa volta tra Nord e Sud d'Europa", hanno avvertito in coro i ministri di Germania, Estonia, Lettonia e Lituania in un comincato congiunto.
Allo spettro, che per la verita' da un po' di tempo si aggira nell'area euro, mentre la Grecia rischia di uscire dal blocco a 17, ha fatto cenno nei giorni scorsi anche il ministro degli Affari Esteri finlandese, Alexander Stubb.
"L'Europa e' gia' stata divisa per quasi 50 anni e non ha senso separare di nuovo il continente, questa volta non tra Este e Ovest ma tra Nord e Sud. Non vogliamo un nuovo muro di Berlino", ha dichiarato Stubb a un quotidiano svedese, il Dagens Nyheter.
Guido Westerwelle, capo del dicastero degli Esteri tedesco, ha precisato che la crisi del debito sovrano non si puo' affrontare accumulando altro debito e imporre una disciplina fiscale rigida non e' l'unica via d'uscita.
L'esempio piu' lampante - come sottolineato dallo stesso Westerwelle a Riga - lo offre proprio la regione del Baltico, dove la crescita economica non e' stata il risultato della creazione di nuovo debito.
"Vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino, l'Europa rischia di subire una nuova separazione in due, questa volta tra Nord e Sud d'Europa", hanno avvertito in coro i ministri di Germania, Estonia, Lettonia e Lituania in un comincato congiunto.
Allo spettro, che per la verita' da un po' di tempo si aggira nell'area euro, mentre la Grecia rischia di uscire dal blocco a 17, ha fatto cenno nei giorni scorsi anche il ministro degli Affari Esteri finlandese, Alexander Stubb.
"L'Europa e' gia' stata divisa per quasi 50 anni e non ha senso separare di nuovo il continente, questa volta non tra Este e Ovest ma tra Nord e Sud. Non vogliamo un nuovo muro di Berlino", ha dichiarato Stubb a un quotidiano svedese, il Dagens Nyheter.
Guido Westerwelle, capo del dicastero degli Esteri tedesco, ha precisato che la crisi del debito sovrano non si puo' affrontare accumulando altro debito e imporre una disciplina fiscale rigida non e' l'unica via d'uscita.
L'esempio piu' lampante - come sottolineato dallo stesso Westerwelle a Riga - lo offre proprio la regione del Baltico, dove la crescita economica non e' stata il risultato della creazione di nuovo debito.
Fonte: wallstreetitalia.com
Dunque si affaccia per la prima volta l’ipotesi di una divisione dell’Europa
tra paesi “virtuosi” del nord (la Germania e i suoi vassalli, Olanda,
Finlandia, paesi baltici)e paesi “viziosi” (Francia compresa). Cogliamo l’occasione
per ricordare a chi sia a corto di memoria, che la riunificazione della
Germania è stato un atto di generosità di cui oggi siamo tutti pentiti. L’ignominia
di cui si è coperta la Germania nel corso dell’ultimo conflitto avrebbe dovuto
avere come conseguenza una divisione delle due Germanie senza un termine
prestabilito. Ora che la Germania e i suoi satelliti (Estonia, Lettonia e
Lituania, paesi con un PIL vicino allo 0 assoluto) ventilano l’ipotesi della
divisione dell’Europa, rispondiamo che una sola BCE non può gestire due monete,
e che, nel caso questa ipotesi dovesse avverarsi, coinciderebbe automaticamente con l’estinzione
della moneta unica (ipotesi questa che non ci vedrebbe contrari). Senza Euro la
Germania e i suoi satelliti non esporterebbero più neppure una motocicletta, ci
pensino bene prima di spararle grosse. E comunque l’insolenza dei tedeschi e
dei loro servi sta superando la misura. Non sappiamo cosa abbia in testa Monti,
ma chiunque gli succederà deve prendere in seria considerazione l’idea di una
uscita dall’Euro da parte del nostro paese, uscita che provocherebbe il giorno
dopo la fine della moneta unica e dell’eurozona. Non lo capiscono i tedeschi
che gli unici paesi che potrebbero fare la parte dei suoi vassalli sono
Finlandia, Olanda, Lettonia, Lituania ed Estonia? Belgio, Austria, Francia, Italia,
Irlanda, Portogallo, Spagna e, ovviamente, Grecia, sarebbero fuori dal sogno egemone delle mire prussiane. Siamo
sempre stati contrari a governi politici nel nostro paese, considerata la
congiuntura, ma, a questo livello di arroganza, solo un governo politico, in
Italia, è in grado di far rimangiare ai prussiani tutte le loro smargiassate.
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