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PAROLE, PAROLE, PAROLE


«Non esiste un piano segreto» per la soluzione della crisi nell'eurozona. Lo ha indicato la portavoce della Commissione europea precisando che i vertici Ue ed eurozona «sono al lavoro per definire una road map per rafforzare e approfondire l'unione monetaria». La portavoce ha detto che il presidente Ue Van Rompuy, il presidente della Commissione europea Barroso, il presidente eurogruppo Juncker e il presidente della Bce Draghi formano un gruppo di lavoro per «definire le priorità» sulle quali dovrà procedere l'unione monetaria. Curiosamente la portavoce ha ammesso che non esiste al momento un calendario di incontri fra i quattro esponenti europei. Intanto la Francia si è espressa «a favore dell'unione bancaria» e della ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva-stati Esm. Lo ha detto il ministro delle Finanze Pierre Moscovici definendo «fondamentale» l'argomento. «Con la Commissione europea c'è convergenza e non è un mistero» ha aggiunto. (Redazione online)
Mario Draghi
, Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Jean-Claude Juncker stanno definendo un "piano generale" per far uscire l'eurozona della crisi economica in atto. Come anticipato a suo tempo dallo stesso Sole 24 Ore, al vertice informale Ue del 23 maggio è stato infatti istituito un gruppo di lavoro che presenterà una bozza al summit del 28-29 giugno e le conclusioni entro la fine dell'anno. Lo ricorda tra l'altro l'edizione di oggi del giornale tedesco «Welt am Sonntag».
Quattro i dossier sul tavolo: riforme strutturali, unione bancaria, unione fiscale e unione politica. Visto che gli obiettivi sono ambiziosi e l'esito tutt'altro che scontato, nessuno ha interesse a diffondere notizie dettagliate sui lavori relativi alla road map, sottolinea l'edizione domenicale del quotidiano tedesco «Die Welt».
Nelle intenzioni, ha sottolineato un funzionario europeo di alto livello, il piano dovrebbe fissare il cammino per arrivare a soluzione duratura della crisi. «In tutto il mondo, in America e in Asia, ci chiedono "dove volete andare?" - ha detto la fonte - dopo due anni di crisi, è tempo di dare una risposta». Secondo le informazioni raccolte dal giornale tedesco, l'obiettivo è quello di mettere «l'Ue su un nuovo livello», con i preparativi della road map che richiederanno «tre o quattro incontri» nelle prossime settimane.
Il piano prevede maggiori poteri per le istituzioni europee sui bilanci nazionali; un organismo di controllo europeo per il settore bancario con nuovi poteri; maggiore armonia sulle politiche economiche, fiscali, di politica estera e di sicurezza; e una riforma dei programmi di welfare.
Secondo «Welt am Sonntag», il piano potrebbe essere applicato inizialmente solo ai 17 Paesi dell'Eurozona e non a tutti i 27 dell'Unione europea.
Enrico Marro ® Il sole 24 ore


Che cosa c’è dietro la road map? Si vorrebbero annullare le sovranità statali e le si vuole consegnare alle oligarchie europee finanziario/bancarie. Ciò, peraltro, è stato confermato persino da un testimone d’eccezione: Mario Monti, il quale ci spiega con estrema lucidità il modus operandi. La crisi è solo uno strumento attraverso il quale gli Stati saranno costretti a cedere porzioni sempre più ampie di sovranità al Superstato europeo.
Intanto, per cominciare, la Commissione europea procederà, già la prossima settimana, a varare il progetto di unione bancaria, approvando una direttiva volta a spianare la strada al meccanismo salva-banche della Ue. Il che fa il paio con la recente proposta di alcuni esponenti del Parlamento Europeo di obbligare tutti i cittadini dell’Europa ad avere un conto corrente.
Il progetto è lo svuotamento completo delle sovranità nazionali. Paesi come l’Italia, la Spagna o la Francia, dovrebbero essere zone geografiche con limitati poteri locali. Il vero potere sarebbe nelle mani della BCE e dei burocrati banchieri di Bruxelles. Inutile dirlo, non eletti da nessuno.
Se non che, a dispetto degli sforzi arrivati oltre il tempo massimo, l’euro deflagrerà prima che tale progetto possa essere attuato. Grazie, per una volta, ai tentennamenti della Germania, siamo oltre i supplementari. Soros dà tre mesi di vita all’Euro. Non uno di più. Le riforme strutturali, le politiche comuni di bilancio, l’unione bancaria e quella politica sono parole vuote, gusci vuoti che rotolano nel vento (blowing in the wind). Non a caso Van Rompuy si è affrettato a smentire l’esistenza di un piano segreto che avrebbe, questo sì, avuto una qualche sostanza. La “road map” è solo una pagliacciata per differire la fine della moneta unica. La quarta economia d’Europa sta tecnicamente per fallire, considerate le sue correlazioni troppo strette con i gruppi bancari già in default. L’uscita dall’euro della Grecia farà il resto. Spiacenti, burocrati dell’UE, non siete stati tempestivi, se volevate dominare l’Europa, abrogando le sovranità nazionali, siete arrivati tardi. Il processo di disfacimento è ormai irreversibile.