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Secondo Eurostat per il 2012 l’ Italia avrà una pressione fiscale al 47,3%. La crisi nei grafici


Secondo il rapporto dell’ Eurostat, reso noto oggi, la nostra Penisola avrà una tassazione che raggiugnerà il 47,3% quest’ anno, ma c’è chi sta peggio di noi in Eurolandia, cioè Belgio, Danimarca, Grecia, Spagna ecc. ecc. La tendenza comunque dell’ aumento delle tasse è al rialzo, quindi niente di buono in vista per la crescita, nonostante gli annunci a tutto spiano che si sentano in giro per l’ Europa. E’ triste il primato dell’ l’Italia che balza in testa alla classifica europea per la pressione fiscale sul lavoro. Nel 2010, in base ai dati resi noti oggi, il peso “implicito”, ovvero tasse più oneri sociali dello Stato sul costo del lavoro è salito dal 42,3 del 2009 al 42,6%. Nei 17 Paesi dell’Eurozona il tasso medio è stato del 34%. In Germania il peso fiscale implicito sul lavoro nel 2010 era al 37,4%, in Francia al 41%, in Spagna al 33%, in Austria al 40%, in Portogallo al 23,4%, nel Regno Unito al 25,7%. La media dell’Ue a 27 si attesta invece al 33,4%.
Ecco la tabella:

Tanto per cambiare ecco dei grafici della Banca d’ Italia che dimostrano il rallentamento dell’ economia della nostra Penisola:


 
Si può notare però che il tasso di inflazione non scende nonostante il calo dei prezzi alla produzione. In pratica, gli industriali mantengono inalterati i prezzi per fronteggiare le minori vendite. Si scarica sul consumatore finale la crisi (come avviene sempre).
Fonte: finanzanostop