Per una volta tanto fatemi riportare
il feedback che deriva dalla mia stessa sfera professionale, sono stanco di
sentire che gli unici colpevoli di quello che sta accadendo sono solo le banche
ed i politici. Troppo facile. Ancora una volta esce la genetica italiana
che ci porta a banalizzare o giustificare sempre adducendo alla pratica dello
scarica barile. Quante volte ho sentito fino alla nausea: la banca mon mi
presta denaro, la mi azienda è in diffcoltà perchè alcuni clienti non mi
pagano, questa classe politica rappresenta una banda di cialtroni e ladroni.
Sempre tutto troppo facile, quasi scontato. Non che voglia difendere l'operato
del sistema bancario o la classe politica attuale: Dio ce ne scampi, ma nemmeno
sorbirmi senza controbattere la ballata dei piagnistei. Fermiamoci un momento: le
banche prestano ancora, prestano ad aziende che esportano, copiosamente
patrimonializzate, con un management credibile ed autorevole, con un mercato in
crescita o in fase di maturazione.
Le banche invece non prestano a
piccole aziende sottocapitalizzate con una governance costituita da
imprenditori privi di effettive doti manageriali in un mondo che sta cambiando
velocemente. Soprattutto non si presta a chi è sottocapitalizzato:
grosso modo quasi tutte le piccole e medie imprese italiane sono caratterizzate
da questa condizione. Sono proprio queste aziende adesso ad essere in agonia
finanziaria proprio perchè hanno basato la loro crescita sempre e solo
confidando sull'indebitamento a fisarmonica con banche a breve termine
piuttosto che ricercare partner in capitale di rischio. Questa è la motivazione
principe che porterà molte piccole aziende a morire: la gelosia nel voler
preservare a tutti i costi il proprio orticello di casa. A fronte di questo
le aziende italiane hanno modeste dimensioni (anche nei capitali e nel
patrimonio) e non fanno rete tra di loro, in quanto l'imprenditore italiano
medio è un grande creativo è un grande lavoratore, ma purtroppo anche un grande
individualista.
Chi è piccolo deve (per
sopravvivere) pensare in grande, quindi aumentare la propria dimensione, magari
anche fondendosi o aggregandosi in linea orizzontale o verticale (con
diretti concorrenti o con i suoi stessi fornitori): questo con il fine di
ottimizzare le economie di scale, acquisire una maggiore quota di mercato o
avere un potere contrattuale più vigoroso anche con il sistema bancario stesso.
Piccolo è bello, ci hanno insegnato all'università, il modello del Nord Est è
il vanto dell'Italia nel mondo. Tutte belle parole che ormai appartengono ad
un passato ancora presente. Tutto questo non funziona più, anzi è
sicuramente la strada della rovina e dell'insuccesso imprenditoriale. Con una
concorrenza sfrenata ed aberrante proveniente da oriente, molti saranno
obbligati ad uscire dal mercato per non affondare. Basta fare impresa pensando
che sia la banca che deve fare da polmone finanziario: il futuro è nelle mani
di chi con lungimiranza condivide il rischio ed il profitto della sua mission
imprenditoriale con partner finanziari privati.
Vi racconto
questo (non per farmi pubblicità, ma per fini giornalistici): amministro un incubatore finanziario
che gestisce in proprio anche un piccolo comparto di private equity,
sostanzialmente si presta denaro sotto forma di capitale di rischio a piccole
imprese che vogliono sgravarsi dalle banche e intraprendere un nuovo percorso
di crescita abbattendo soprattutto gli oneri finanziari. La maggior
parte degli incontri che faccio con piccoli imprenditori proponendo un ingresso
nel loro assetto societario, apportando iniezioni di liquidità, terminano con
questa esternazione: non mi interessa ricevere denaro con chi vuole mettere il muso
nei miei affari, preferisco tenermi la banca e stare in affanno. Tutti
questi sono già morti e non lo sanno (molti stanno ancora in piedi perchè
hanno ipotecato la villa o messo a disposizione i risparmi di una vita per
foraggiare aziende ormai morenti). Solo chi abbraccia ed è sensibile a questa
fase di rinnovamento epocale riuscirà a sopravvivere, gli altri stupidamente
per una puerile gelosia saranno spazzati via o acquistati dalla concorrenza in
asta fallimentare.
Eugenio Benetazzo –
eugeniobenetazzo.com