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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI (abbiamo fatto i compiti, ma non basta)


 LA CRISI HA radici internazionali e Bruxelles non è stata in grado di gestirla. Monti ha scaricato la catena di suicidi avvenuti per motivi economici che hanno segnato i suoi primi mesi di governo sulle spalle di chi lo ha preceduto.

“LE CONSEGUENZE UMANE della crisi dovrebbero far riflettere chi ha portato l’economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire”, questo è quanto ha saputo dire Monti, sempre più nervoso per l’inefficacia dei provvedimenti adottati e per la fibrillazione dei partiti che lo sostengono, duramente puniti dalle elezioni e quindi tentati di fargliela pagare.

CHE I PROBLEMI dell’Italia abbiano radici lontane è fuori discussione. Ma è grave che Monti parli della crisi come di un qualcosa di esclusivamente italiano, o da attribuire soltanto ai governanti italiani, ignorandone l’origine internazionale e fingendo di non sapere che, a portarci in questa situazione è stata la pessima gestione dell’attacco speculativo da parte della governance europea e in primo luogo della sua amica Merkel.

ED È ASSURDO che se ne tiri fuori proprio lui che ha saputo solo far ricorso ad una tassazione folle , che non poteva non portare l’Italia  in recessione.  Anche perché c’è una pesantissima ombra sulla necessità della bastonata fiscale da 40 miliardi inflitta da Monti non appena insediato per volontà di Napolitano.

DA SEMPRE l’ha giustificata dicendo, “Eravamo sull’orlo del baratro, abbiamo rischiato di non pagare gli stipendi, senza di me facevamo la fine della Grecia”. Ma tra gli economisti i dubbi ci sono sempre stati. Già a dicembre era stato scritto: “Diciamo le cose come stanno. La manovra Monti è stata fatta per compiacere la Germania.

LE PRECEDENTI STANGATE non avevano fatto schizzare abbastanza sangue e, di conseguenza, oltre le Alpi non avevano sentito i lamenti di quei lazzaroni degli italiani. Ora, finalmente, sì. E forse adesso la Merkel acconsentirà a ritoccare un po’ le regole europee”.

E IL GOVERNO SI era guardato bene, dall’ammettere le vere ragioni di tale tassazione. Ma lo stesso Monti ha dovuto ammettere che “La Germania, prima di accettare di discutere di crescita, voleva che gli europei del Sud piangessero un po’. Adesso abbiamo pianto abbastanza”.

QUINDI DOPO cinque mesi di governo, o mal governo, Monti ha dovuto ammettere di aver spolpato l’Italia solo per essere ammesso alla tavola della Merkel e non per un reale stato di disastro dei conti pubblici. Ora sappiamo che non basta, che non basterà mai. Una manovra richiama l'altra, in un circolo vizioso senza fine. La parte destinata alla crescita, viceversa si è insabbiata. Anche perchè le due cose, attivate contemporaneamente, si elidono a vicenda. Non si cresce in recessione, è una contraddizione in termini. Ora Monti e i suoi compagni di viaggio possono tornare a fare i professori, con le cattedre hanno più dimestichezza. Auguriamo a frau Merkel un meritato riposo dopo tante fatiche rigoriste. Speriamo che abbandoni il cilicio per godersi la vita. Anche se, per una volta, siamo d'accordo con Berlusconi e con la sua definizione, poco garbata ma veritiera, della cancelliera tedesca.

fonte: finanzanostop